L’Italia, sino ad ora, non si è impegnata in questo settore che, invece, presenta notevole interesse sia scientifico sia industriale e la prima fase del progetto sarà volta a valutare le zone ottimali per l’estrazione di calore da sistemi rocciosi profondi ad elevata temperatura presenti in svariate zone nel sottosuolo della Regione Lazio, che per la sua morfologia ha ottime possibilità.
Tra le tante cose il progetto avrebbe un impatto scientifico enorme, aprendo una nuova frontiera nello sfruttamento industriale del calore terrestre, permettendo lo sfruttamento di una risorsa geotermica inesauribile, con il pregio di essere un’energia pulita in quanto non sarebbero neppure presenti i gas dei “normali” fluidi geotermici (anidride carbonica e idrogeno solforato) dal momento che il vapore estratto deriverebbe dall’acqua iniettata dalla superficie.
Oggi la tecnologia è matura e nel Lazio, sono diverse le zone che geologicamente hanno la potenzialità per essere sfruttate, per questo, una volta in Regione, intendiamo portare avanti la soluzione praticabile identificata dai nostri esperti per cercare di aiutare il Lazio ad essere energeticamente autosufficiente e abbattere i costi dell’energia, perché sembra che fino ad oggi si siano voluti favorire i grandi produttori, anche esteri con centrali a carbone o nucleari, nonostante in Italia siano state bandite per motivi politici, azzerando quella che era una nostra leadership mondiale frutto del lavoro di Enrico Fermi.