E’ possibile chiedere il risarcimento del danno alla propria libertà sessuale se il coniuge ha subito danni fisici che impediscano i rapporti di coppia? E se la risposta è positiva, può chiedere uguale risarcimento il convivente?

A questi quesiti ha risposto positivamente, in una recente sentenza, il Tribunale di Verona.

Nel caso specifico “Tizio” aveva convenuto in giudizio l’Ospedale, nel quale era stata più volte operata la convivente “Caia”, per ottenere il risarcimento dei danni conseguenti alla violazione del diritto alla propria libertà sessuale, in quanto la propria compagna, in conseguenza di responsabilità medica dell’Ospedale, aveva subito danni fisici tali da impedirle una normale vita di coppia.

Norma base sulla quale si fonda la decisione è l’art. 2059 del codice civile che prevede la risarcibilità dei danni non patrimoniali, come quello di cui stiamo trattando.

Detta disposizione, però, limita tale risarcimento ai casi previsti dalla legge e l’aggancio, nello specifico, è il diritto costituzionalmente garantito alla libertà sessuale, che, nella eventualità di un grave danno fisico al proprio partner tale da impedire i normali rapporti, sarebbe violato non solo in capo a chi ha subito la lesione fisica, ma anche in capo a chi ha con quest’ultimo uno stabile rapporto di coppia.

Più volte si è pronunciata la Cassazione nel senso di riconoscere il diretto risarcimento al coniuge che ha subito la lesione al proprio diritto di realizzarsi pienamente nella sfera privata, lesione appunto dovuta alla impossibilità o limitazione nei rapporti sessuali con l’altro coniuge a causa delle menomazioni fisiche da quest’ultimo subite, per cui il principio, quanto riguarda la coppia sposata, è ormai consolidato.

Il Tribunale di Verona è andato oltre parificando pienamente, nei casi come quello che ci occupa, il convivente more uxorio al coniuge e riconoscendo al primo il medesimo diritto al risarcimento che spetta al secondo.

Conseguentemente “Tizio” ha ottenuto la piena soddisfazione alle proprie richieste con la condanna dell’Ospedale ad un cospicuo danno.

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